Lo studio afferma che i consumatori spenderanno 25 miliardi
di dollari e sprecheranno 1,2 miliardi di ore correggendo i problemi creati dai
malware presenti sui software pirata.
La crociata Microsoft contro i software pirata si è
rinforzata con il rilascio di uno studio sui programmi che causano seri
problemi sia per i consumatori che per le imprese.
L’analisi, condotta dall’ente di ricerca IDC e l’Università
Nazionale di Singapore, ha dimostrato che gli utenti di tutto il mondo
spe
nderanno nel prossimo futuro 2,5 miliardi di dollari e sprecheranno
collettivamente 1,2 miliardi di ore come risultato del download dei software
pirata. A livello corporate, le compagnie spenderanno 500 miliardi per
correggere gli errori di questi software.
Sebbene Microsoft non ha lavorato allo studio, è stato
rilasciato a margine della campagna planetaria “Play it safe”, un’iniziativa per eliminare la pirateria e “creare
consapevolezza attorno agli attacchi alla sicurezza, ai malware e alla
pirateria”. E a giudicare dai risultati, la compagnia avrà molto lavoro da
sbrigare.
Oltre a discutere l’immediato impatto finanziario, la
ricerca evidenzia una probabilità piuttosto consistente (33%) di contrarre un
malware: in dettaglio, l’area dell’Asia Pacifica ha mediamente una percentuale
più alta (40%) rispetto alla media mondiale, dovuta all’alto numero di PC in
quel mercato.
Guardando avanti, il consulente di Microsoft David Finn ha
concluso che la compagnia continuerà a monitorare coloro che sono coinvolti
nella pirateria e fermarli.
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