Un'organizzazione di (cyber)criminali ha sottratto denaro da almeno 35 ATM bancari e Postamat usando una tecnica di attacco chiamata Black Box. La truffa è stata scoperta dai Carabinieri di Monza: sono 12 le persone identificate, 6 sono già state tradotte in arresto, 4 sono ancora all'estero mentre 2 non sono attualmente rintracciabili.
Le indagini si sono svolte in più città (Monza e Brianza, Milano, Bologna, Modena, Vicenza, Mantova e Parma) a seguito di un decreto di fermo emesso dalla Procura della repubblica di Monza verso un indiziato: le accuse sono di associazione a delinquere finalizzata alla commissione di furti aggravati. 800.000 euro sarebbe l'ammontare complessivo dei soldi sottratti dagli ignari utenti degli sportelli bancomat italiani in appena 7 mesi.
L'attacco Black Box, qualche dettaglio tecnico
L'attacco detto "Black Box" è tipologia di attacco piuttosto recente che, però, sta riscontrando già grande successo nel mondo criminale: l'idea di fondo è quella di hackerare un sistema ATM e forzarlo a erogare soldi col semplice invio di una serie di comandi tramite scheda Raspberry Pi, smartphone o laptop. Raspberry Pi / laptop / smartphone che, in questo attacco, sono usati all'unico scopo di inviare comandi da remoto all'ATM: una volta che gli attaccanti si sono accreditati come "amministratori di sistema", hanno la possibilità di continuare a controllare la macchina pur senza la presenza fisica.