giovedì 11 giugno 2015


Un Nuovo Trojan Entra a Far Parte del Ricco Database di Dr.Web
Ormai oggi i programmi dannosi progettati per inviare messaggi di spam non sono più una sopresa per i ricercatori di Dr.Web. Tuttavia, ultimamente, un nuovo mass-mailing trojan, dotato di particolari caratteristiche è stato aggiunto al loro database: il Trojan.Proxy.27552.
Questo specifico trojan ha un percorso di installazione piuttosto curioso. Questo malware, infatti, cerca di creare proprie copie con i nomi csrss.exe, svchost.exe e rundll32.exe nella cartella C:\WINDOWS\System32 nonostante in questa directory sia già presente l’originale csrss.exe.
Per far fronte a questo limite, esegue una ricerca del file csrss.exe e tenta di “ucciderlo” al fine di sostituirlo in seguito nel sistema. Nel caso ci riesca, acquistando anche i privilegi di amministrazione e debugger, il processo termina causando la schermata blu di errore (anche chiamata “Blue Screen of Death”).
Nonostante ciò, se non riesce a mandare in crash Windows, crea tre file (csrss.exe, svchost.exe e rundll32) nella cartella %APPDATA% e successivamente modifica il registro di sistema per garantire il proprio autorun.
Inoltre, nella maggior parte dei casi, quando il computer con Windows XP è stato infettato, il malware inietta il suo codice dannoso nel  <SYSTEM32>\rundll32.exe.  A questo punto, l’utente può avvalersi del programma standard SFC (System File Checker) per recuperare i file danneggiati o mancanti (infatti lo strumento gli permette di ripristinare un file originale dalla copia di backup). Anche recuperando i file, il problema però rimane, e al successivo avvio del sistema, tutte e tre le applicazioni create dal malware vengono lanciate automaticamente.
Una volta che il Trojan è dentro e completamente attivo, controlla se esiste una connessione internet stabile. Se la verifica dà risultati negativi, il trojan termina il suo lavoro, altrimenti se è disponibile una connessione a internet, con l’invio di richieste a host remoti, tenta di ricevere un elenco con indirizzi IP validi dei server di comando e controllo. A quel punto “Il cavallo di troia” mette a confronto gli elenchi ricevuti ed elimina gli indirizzi di rete locale e infine genera un elenco finale di server di comando e controllo e inserisce questa informazione nel registro di sistema di Windows, che verrà usata dal malware per memorizzare i dati.


Il processo non si ferma qui, perché il Trojan.Proxy.27552 aggiorna regolarmente questo elenco, controllando anche lo stato della diramazione del registro responsabile dell’autorun (e, se necessario, cura la manutenzione di eventuali errori). Per di più, la connessione ai server di comando e controllo è effettuata in modo tale per costringere il sistema infetto a mantenere questa connessione per uno specifico periodo di tempo.
Lo scopo principale del Trojan.Proxy.27552 è quello di inviare messaggi di spam con un server di spam remoto, cosicché i link dei messaggi inviati dal trojan indirizzino gli utenti ai siti web violati.
Ad esempio, se un indirizzo contenuto nel messaggio appartiene a uno spazio online neutro…

... in seguito, automaticamente, il link reindirizza l'utente a una pagina web completamente diversa.

Fortunatamente per gli utenti di Dr.Web questo malware non costituisce più una minaccia poiché la firma di Trojan.Proxy.27552 è già stata analizzata dal loro laboratorio aggiunta al loro database.

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