martedì 16 febbraio 2016

Quick Heal Technologies debutta con successo in borsa


L’inarrestabile corsa dei fratelli Katkar dal piccolo negozio alla corporation

La storia della Quick Heal affonda nei primissimi anni 90: Kailash Katkar, CEO di Quick Heal, nasce da famiglia di umili origini, da madre casalinga e da padre operaio  dipendente della Philips. Nel 1985 Kailash, spinto dalla volontà di partecipare al magro bilancio familiare, viene assunto in una radio locale e come riparatore di calcolatrici: sarà nell’ambito di queste esperienze che maturerà la propria passione per le macchine calcolatrici e, piano piano, per i computer.
Nel 1990 decide che è giunta l’ora di avviarsi all’imprenditoria : apre un piccolissimo negozio di riparazione di PC. Tra il 91 e il 92 frequenta svariati corsi di formazione sul funzionamento, la gestione e la riparazione dei PC e nel 1993 fonda la CAT computer service, pur tenendo aperto il negozio di riparazione. L’ottenimento del contratto annuale di manutenzione del sistema informatico della compagnia New India Insurance è il propulsore che spinge la creazione di Kailash verso il cielo. Consapevole delle grandi potenzialità,  Kailash convince il fratello Sanjay a iscriversi all’università e diventare ingegnere informatico: Sanjay si laureerà proprio con un pioneristico progetto sulla sicurezza dei pc e sui software antivirus. Sarà proprio Sanjay a scrivere, la prima versione dell’antivirus che Kailash voleva impiegare nel sistema informatico della CAT, avendo notato la prima circolazione di virus.  Così nel 1994 viene rilasciato il primo Quick Heal antivirus per DOS seguito poi dalla versione per Win 3.1 nel 1995 e per Windows 95 nel 1996. Per circa 9 anni Sanjay perfezionerà il suo antivirus, fin quando, nel 2002 il business è così cresciuto che la CAT può permettersi una sede legale di circa 2000 mq: un anno dopo apre la sede a Nashik, nei due anni successivi aprono varie sedi in tutta l’India. 
Nel 2007 la CAT computer service diventa la Quick Heal Technologies e nel 2010 vengono aperte le sedi in Giappone e Stati Uniti.Così arriviamo alla situazione attuale che vede per la Quick Heal più di 17 milioni di clienti in oltre 100 paesi, più di 1200 dipendenti in 33 filiali, una crescita di fatturato del 46% anno su anno negli ultimi tre anni e il partenariato tecnologico con Microsoft e Intel.
Nel 2011 Quick Heal apre il proprio canale di distribuzione italiano tramite un accordo con la netWork srl, proprietaria del brand di distribuzione s-mart.biz.
Quick Heal antivirus è definitivamente in grado di competere coi prodotti di altri ben noti vendor e comincia a guadagnarsi grosse fette di mercato anche fuori dall’India, dove già detiene il 30% del mercato interno dei software.
Così arriviamo a quest’anno: nel Febbraio 2016 la Quick Heal Technologies lancia la propria Ipo (Initial public offering), offrendo al pubblico titoli per circa 4 miliardi e 500 milioni di rupie circa: di questi poco più della metà sono offerte di azioni fresche, mentre l’altra parte proviene da offerta sul mercato delle quote di partecipazione alla società in possesso del fondo di investimenti Sequoia
(che aveva già investito nell’azienda 15 milioni di dollari nel 2010) e di altri promotori.  L’emissione dell’IPO è stata aperta l’8 Febbraio e chiusa il 10. 
I risultati sono straordinari e ribadiscono la solidità dell’azienda, ma soprattutto la fiducia      nelle prospettive di ricerca, sviluppo e business della Quick Heal: vi sono state infatti offerte pari quasi a 11 volte il valore offerto. Un caso evidentissimo di oversubriscription, ovvero quella s
ituazione in cui alla chiusura di un'offerta pubblica di vendita o di sottoscrizione la domanda risulta superiore all'offerta. Il segmento degli Investitori istituzionali qualificati ha ottenuto un oversubrsciption pari a 4,3 volte mentre la parte della vendita al dettaglio 3,7 volte. Il segmento destinato agli HNI (High Net Worth Individual) ovvero individui il cui patrimonio netto (net-worth)  individuale (individual) è così alto (high) da essere assimilabili a investitori istituzionali o semi istituzionali anche se si tratta di soggetti privati, ha ottenuto un oversubrscription di circa 37 volte.


“Siamo sicuri che l’azienda produrrà un livello di flusso di cassa sufficiente per coprire i costi di ricerca e sviluppo e le spese relative all’upgrade della tecnologia della compagnia”ha affermato la Angel Broking, importantissima società di intermediazione finanziaria indiana, in una nota che ha inviato agli investitori per sostenere la sottoscrizione delle azioni Quick Heal.

Una nuova avventura dunque, che porterà alla Quick Heal nuova e maggiore linfa vitale per rafforzare quella spinta verso il futuro che, iniziata in un piccolo negozio di riparazione PC nel distretto di Pune in India, è arrivata fino  alla capacità di ricerca e avanzamento tecnologico di una grande corporation.

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