I dispositivi NAS QNAP non patchati sono di nuovo protagonisti una ondata di attacchi mirati: questa volta nessun ransomware, è invece in corso una massiva campagna che mirata alla diffusione di criptominer. D'altronde pare essere l'anno dei criptominer, i cui assetati sfruttatori stanno lasciando a bocca asciutta il mercato delle schede grafiche e perfino dei pc da gaming pur di ottenere nuova potenza di calcolo. E ora la fila delle vittime di questo business opaco e sempre più sconfinante nell'illegalità, si allunga coi NAS QNAP.
L'attuale ondata sfrutta due diverse vulnerabilità di esecuzione di comandi da remoto pre autenticazione: trattarsi di due vulnerabilità, la CVE-2020-2506 e la CVE-2020-2507, residenti nella patch dell'app QNAP HelpDesk diffusa nell'Ottobre 2020.
Il malware che viene diffuso attualmente, individuato dai ricercatori di 360 Netlab, è stato ribattezzato UnityMiner. Gli sviluppatori del criptominer hanno personalizzato il malware nascondendo sia il processo di mining sia le informazioni sull'uso reale della CPU: di conseguenza gli utenti che utilizzano il sistema di interfaccia di gestione WEB per verificare l'uso del sistema, non possono vedere alcun comportamento anomalo.
Sono vulnerabili a questo tipo di attacco tutti i NAS QNAP i cui firmware sono stati rilasciati prima dell'Agosto 2020.
Stando ai dati telemetrici di 360 NetLab questa campagna ha avuto il via il 3 Marzo, o almeno questa è la data in cui sono state individuate le prime violazioni. Ma i numeri sono già estremamente preoccupanti: i ricercatori hanno eseguito una mappatura dei NAS QNAP vulnerabili che risultano online, individuandone 4.297.426. Di questi, circa 370.000 si trovano in Italia, stato europeo col maggior numero di dispositivi esposti
Fonte: 360 Netlab |
QNAP, da parte sua, anche se non ha pubblicato un alert specifico per avvisare i propri clienti degli attacchi attualmente in corso, ha comunque già invitato gli utenti, lo scorso mese, ad aggiornare le app Update Surveillance Station e Helpdesk per risolvere le vulnerabilità di sicurezza sulle quali si basa la campagna di attacco.
Non solo: già nel mese di Gennaio era stato diffuso da parte di QNAP un primo avviso rispetto a una serie di attacchi mirati a sfruttare i NAS QNAP per il mining di criptovaluta. Tale alert seguiva un articolo pubblicato a Novembre col quale QNAP illustrava il rischio di compromissione dei NAS con un miner malware per Bitcoin.
I NAS QNAP sotto assedio
Insomma, ormai da tempo, i NAS QNAP subiscono quello che non è esagerato definire un vero e proprio assedio: tra settembre e ottobre 2019 protagonisti furono il malware QSnatch e il ransomware Mushtik. Nell'Agosto del 2019 è stata la volta del ransomware QNAPCrypt che colpì duramente i NAS QNAP con password deboli e firmware QTS obsoleto.
Più recentemente, siamo nel Settembre 2020, fu QNAP stessa ad informare i clienti di ondate di attacchi che distribuivano il ransomware AgeLocker sui dispositivi esposti pubblicamente.
Invitiamo tutti gli utenti di NAS QNAP a provvedere ad installare PRIMA POSSIBILE le patch di sicurezza rilasciate.
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