Dal gennaio 2020 Microsoft non rilascerà più aggiornamenti e patch per i sistemi client Windows 7 e per i sistemi server Windows 2008. La questione non è affatto secondaria, sia perchè risultano ancora milioni gli utenti che utilizzano questi sistemi operativi, ma anche perchè, concentrandoci sull'Italia, oltre il 50% dei computer della pubblica amministrazione esegue ancora Windows 7, mentre il 20% circa dei server utilizza Windows 8 (e qualcuno perfino Windows 2003).
La nota di Windows, che potete leggere qui, è molto chiara: l'interruzione del supporto per Windows 7 e Server 2008 avverrà il 14 gennaio 2020. Nella stessa nota Windows, oltre a specificare che sta inviando un numero limitato di notifiche agli utenti con questi sistemi operativi (invitandoli all'update a Windows 10), fa sapere anche che, di lì a pochi giorni, anche Office 2010 non riceverà più supporto.
Fine supporto: che cosa significa?
Le macchine che eseguono questi sistemi operativi continueranno ovviamente a funzionare, ma le vulnerabilità presenti non saranno più gestite tramite aggiornamenti e patch di sicurezza che Microsoft rilascia regolarmente per i sistemi operativi ancora in supporto. Questo significa, molto semplicemente, che questi sistemi operativi vedranno aumentare sempre di più il numero di falle presenti, con un aumento della superficie di attacco che crescerà costantemente.
Che cosa fare?
Windows invita esplicitamente al passaggio a Windows 10 con Office 365 per quanto riguarda i computer, mentre per i server consiglia l'installazione di Windows Server 2019: sono questi, infatti, i sistemi operativi e software più recenti di Windows, quindi aggiornati contro le minacce più recenti. Sicuramente un costo per le aziende, sopratutto se piccole, ma necessario sia in termini di sicurezza sia a norma di legge: il Regolamento Europeo per la Protezione dei Dati (GDPR) prevede l'obbligo per chiunque gestisca dati altrui di "mettere in atto misure tecniche e organizzative adeguate per garantire un livello di sicurezza adeguato al rischio". Affermazione che, in breve, sta a significare che non si possono avere computer e server con sistemi operativi obsoleti e non più supportati nella rete aziendale.
Vi potranno essere dei casi (qui pensiamo sopratutto alla pubblica amministrazione) dove le macchine stesse potrebbero non avere i requisiti minimi necessari ad eseguire questi update, ma il problema dovrebbe essere ridotto, almeno per quanto riguarda i computer con Windows 7: le architetture di Windows 7 e 10 sono infatti piuttosto simili, quindi eventuali incompatibilità dovrebbero essere ridotte. La sostituzione del dispositivo obsoleto rimane comunque l'opzione più semplice, anche in termini di performance.
Tramite l'Assistente aggiornamento Windows 10 si potrà aggiornare la macchina a Windows 10 senza dover neppure introdurre manualmente la Product Key. Esiste, tra l'altro, ancora la possibilità di effettuare gratuitamente l'aggiornamento a Windows 10, nonostante l'upgrade gratuito sia terminato 365 giorni dopo il lancio della 1° versione di Windows 10: per l'aggiornamento gratuito occorre però prendere parte al programma Windows Insider, ovvero il programma di collaudo e test software grazie al quale gli utenti iscritti ricevono in anteprima versioni ancora in sviluppo dei sistemi operativi.
Per i server invece ci sono almeno due opzioni, entrambe valide: il passaggio all'ultima versione di Windows Server, oppure alla penultima, se si preferisce avere la sicurezza di eseguire una versione più stabile e per la quale sono già stati affrontati e risolti problemi di incompatibilità o di base.
Per chi proprio non vuole fare l'upgrade...
esiste la possibilità di ricevere ancora aggiornamenti, ma a pagamento. Basterà pagare per accedere infatti al Windows 7 ESU (Extendend Security Update), il programma di aggiornamenti di sicurezza che Microsoft ha deciso di mettere a disposizione esclusivamente ai clienti Professional e Enterprise. Il servizio sarà acquistabile dal 1° di Dicembre e, dopo multi rumors e polemiche, sarà disponibile non soltanto alle grandi aziende (che acquistano licenze a volumi) ma anche alle PMI.
Per le PMI i pressi saranno per singolo PC, l'acquisto del servizio deve passare per il programma CSP - cloud solution provider di Microsoft: il prezzo del servizio però, hanno fatto sapere da Windows, aumenterà di anno in anno, per poi terminare ufficialmente nel Gennaio 2023. A quella data non ci saranno più altre possibilità che passare ad altro sistema operativo o rischiare.
Per quanto riguarda Windows 2008 R invece, esiste la possibilità di usufruire per altri 3 anni degli aggiornamenti di sicurezza Critici e Importanti, senza costi aggiuntivi, migrando a Microsoft Azure.
Per quanto riguarda Windows 2008 R invece, esiste la possibilità di usufruire per altri 3 anni degli aggiornamenti di sicurezza Critici e Importanti, senza costi aggiuntivi, migrando a Microsoft Azure.
Nessun commento:
Posta un commento